Ippica domani, Giorgio Sandi e Trotto Italia
Nel fine settimana a seguito della trasmissione “Ippica domani” si è dibattuto su come risolvere i problemi sollevati dalla trasmissione:
– Programmazione tecnica catastrofica;
– Certezze economiche inesistenti;
– Pagamenti a 150 gg;
– Spessore tecnico degli interlocutori ministeriali scarso.
È rispuntata in modo prepotente la richiesta di avere un ente tecnico efficiente, competente e che lavori per lo sviluppo dell ippica per dare un futuro a tutti gli operatori che ancora credono in questo settore.
Purtroppo appena questo argomento viene proposto alcuni fiancheggiatori ministeriali vanno nel panico e si aggrappano al progetto Trotto Italia.
I motivi perché questo progetto sia stato archiviato, è stato spiegato da uno dei fondatori cioè Giorgio Sandi che dalle pagine di Gaet ha ribadito:
“Me ne sono ritirato quando ho avuto la percezione (meglio la certezza) che alcuni compagni di strada avevano l’intenzione di strumentalizzarlo per propri piccoli diretti interessi“
Concetto gia anticipato in una mail (5/5/2017) inviata alla Presidenza Federnat più altri ippici e già qui scritta dove spiegava che a fronte di una richiesta di sottoscrizione di un atto costitutivo mantenuto sconosciuto agli stessi promotori si rifiutava perché si arrivava a:
“Un consiglino di 2 persone per categoria rigorosamente scelte dalle associazioni“.
Il contrario di quanto necessario alla filiera e si comprende la rabbiosa reazione del Presidente Anact in trasmissione a chi proponeva persone competenti fuori dalle associazioni.
La poltrona non si molla ma si moltiplica.
Quali siano i propugnatori del “consiglino” cioè i “coltivatori diretti” di propri interessi sono stati ribaditi dallo stesso Sandi in una mail (5/1/2018) anche questa qui già pubblicata:
“Come era facilmente prevedibile l’iniziativa di costituire un ente tecnico del trotto nelle mani delle presidenze dell’Anact e della Federnat è finita in nulla“.
Quindi non bisogna abbandonare la via maestra di salvezza della filiera che è scritta, non in carte segrete di pochi presidenti, ma in due leggi dello stato italiano che devono essere rispettate.
Fabrice Souloy ospite indesiderato a Torino
Parlando di sistema trasparente sui controlli e sulla disciplina avevamo accennato al cobalto, tuttora incontrollato sul territorio italiano.
Si è scoperto che nella giornata di domenica, solo l’intervento diretto di Guido Melzi ha permesso, cosi raccontano le cronache social, l’allontanamento di Fabrice Souloy presente nelle zone riservate dell’ippodromo di Vinovo.
Un tipo da prendere con le molle “…una persona del genere non ha spazio nel mondo delle corse…” (Gaet 13.04.2018) ha dichiarato il Segretario generale delle Federazione svedese dopo la condanna per doping al cobalto.
Un plauso alla società che si è ben comportata rispetto a quelle di Cesena e Napoli, ma non si può fare a meno di domandarsi dove erano tutti i funzionari e giurie che hanno la competenza esclusiva durante la giornata di corsa?
E’ vero che ne sono rimasti pochi dopo tutti i bandi e i corsi che da quanto si apprende da voci di corridoio – saremmo felici se non fosse vero – hanno lasciato a casa soprattutto quelli senza la tessera del partito, ma è anche vero che quei pochi quando arriva Souloy non si comprende dove si vadano a nascondere.
L’ennesima figuraccia di una costosa e inefficiente giustizia sportiva, peggiore anche della pessima Unire di Panzironi molto più attenta di questo Mipaaf ad una parvenza di legalità esteriore (Abate che con Panzironi ha molto collaborato dovrebbe saperlo).
Ippodromi di Roma, Milano, Napoli
Intanto si avvicina il 19 maggio data entro la quale, come ha sottolineato Elio Pautasso, se non arriva una comunicazione formale scritta da parte del comune si avrà la chiusura dell’impianto di Roma Capannelle.
Il silenzio della politica ministeriale è imbarazzante e mentre tutti si precipitano a bere a Verona a nessuno passa per l’anticamera del cervello di fare il punto sull’ippica, perché ricordiamo che oltre a Roma, anche Milano e Napoli per motivi diversi, sono in equilibrio precario.
L’ippica degli irresponsabili, delle parole a…vuoto.
Redblack