Criteri e principi di programmazione 2018
Oggi è stato pubblicato il decreto contenente i principi e i criteri di programmazione 2018 (allegato) e siamo all’alba di fine Aprile!
Eppure c’è qualcuno che esulta, ma del resto c’è anche chi è contento della classificazione degli ippodromi.
Una reminiscenza e un copia e incolla di vecchie circolari dell’Unire.
Con la differenza che quei documenti partivano dal presupposto il prodotto ippico di un “prodotto ippico” certificato, l’opposto dell’attuale falsato prima di entrare in pista.
Presupponevano un criterio di meritocrazia in termini di aumento degli appassionati, di aumento degli spettatori negli ippodromi, di aumento di allevatori, proprietari, allenatori, posti di lavoro, di qualificazione degli ippodromi, di rivitalizzazione della cultura ippica. E questo si può ottenere solo con la qualità e la selezione tipica del mondo dello sport: dei cavalli allevati, della trasparenza e competenza degli Organismi di gestione e controllo, di ippodromi adeguati ad uno spettacolo riqualificato, della professionalità di allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini, lavoratori dipendenti e del vero puro e sano dilettantismo sportivo dei Gentlemen.
E non certo con il cattivo uso del doping, con l’inosservanza dei regolamenti con la scarsa trasparenza delle corse, con una “cosa buffa” chiamata classificazione dove vengono dichiarati centri di allenamento distanti decine di chilometri dagli ippodromi, dove tutto si paga e dove non si offre nessun servizio agli operatori, dove negli ippodromi con doppia funzione (trotto e galoppo) si raddoppiano i servizi al pubblico e chi più ne ha più ne metta.
Dei controlli sul posto porterebbe a risultati diametralmente opposti a quelli pubblicati dal Mipaaf.
Riprendono le corse al lunedì, la cui abolizione contestata da molti fu salutata come grande vittoria dai soliti cantori a gettone, che oggi glissano sull’errore fatto.
Questo decreto è il secondo tassello dopo la pubblicazione del decreto “Reintegro ippodromi fuori ruolo” in attesa del terzo tassello inerente alla riclassificazione di alcuni ippodromi tra breve in uscita.
Dopo questi tre passi sarà possibile all’alba di maggio conoscere il calendario fino a dicembre.
Comunque ad oggi all’UET sono state comunicate le date dei gran premi solo fino al Lotteria e se si consulta il documento risulta ancora presente l’ippodromo di Palermo con il Premio Trinacria.
Nessuno ha nemmeno lontanamente pensato di inviare una comunicazione ufficiale di un fatto conosciuto da mesi.
La solita figura da cioccolatai a livello europeo.
Tra l’altro le indicazioni riportate nel decreto sono così generiche e ovvie che potevano essere pubblicate anche al 1° gennaio o anche prima non avendo nessuna implicazione da un punto di vista di impegni di spesa.
Senza certezza delle regole e delle risorse, distinzione dei ruoli e delle responsabilità, regolarizzazione e valorizzazione del lavoro, trasparenza delle corse, qualità e competenze sarà impossibile formulare un prodotto certificato.
Senza un prodotto certificato, le scommesse e i relativi ricavi continueranno a diminuire, mentre aumenterà il danno erariale.
I punti vendita ippici sono in discesa verticale e nessun concessionario è più disposto a investire sullo sport del cavallo da corsa.
Il Mipaaf continua a produrre un prodotto marcio che servirà ad allontanare ancor di più pubblico, passione, proprietari, allenatori, allevatori, lavoratori che costituiscono un’unica filiera, senza la quale lo sport dell’ippica perde la sua essenza di cultura, di scommessa intelligente per diventare una “roulette”.
Comunque il copia ed incolla del decreto odierno rimarca un concetto: non esiste un piano ministeriale per lo sviluppo dell’ippica, ma solo l’accompagnamento attraverso un sostentamento fittizio ad una eutanasia consensuale.
Organismo ippico italiano
Doping al TCO2
Nell’articolo di sabato scorso su “Trotto&Turf” oltre che di cobalto si parla anche del controllo della TCO2 che avrebbe, a livello internazionale, una rilevanza anche nelle corse di galoppo.
In Italia fu introdotto dal mai abbastanza rimpianto Jockey Club e solo successivamente dall’Encat.
Comunque la prima anomalia di questo controllo è che sebbene in Italia ci sia un solo regolamento e in teoria ci dovrebbe essere una completa uniformità di regole e controlli ma così non è in quanto la TCO2 viene controllata solo nel trotto.
Le basi scientifiche su questa scelta dell’esclusione del galoppo sono oscure.
Comunque dobbiamo ritenerci soddisfatti che quantomeno i controlli del galoppo non vengano effettuati così da limitare l’inutile esborso di denaro.
Perché, la realtà, scritta in molteplici sentenze delle commissioni disciplina e da quanto è successo in questi anni, è che tutti i positivi a questo controllo sono stati assolti.
Le assoluzioni non sono dipese da arzigogoli legali o sottigliezze scientifiche, no le assoluzioni sono causate dall’applicazione del regolamento scritto dagli uffici del Mipaaf.
Quindi il paradosso è che se si applica il regolamento uno viene assolto!
Tutto questo è a conoscenza degli uffici competenti da almeno quattro anni e ciò nonostante nulla è stato cambiato.
Quindi ogni anno circa 1M di euro, senza contare i costi dei prelevatori e di spedizione, vengono spesi per controlli inutili in quanto non possono fornire dati utili per formulare un accusa ed arrivare ad una sentenza di condanna.
In fin dei conti cosa volete che siano 3-4M buttati, o meglio regalati ad Unirelab, in un contesto di un’ippica ricca e prosperosa, praticamente ….vicina al fallimento.
Quindi controlli sul cobalto in ritardo sul resto d’Europa di due anni e controlli sulla TCO2 inutili da circa 5 anni.
Il fatto che, probabilmente i prossimi gran premi saranno controllati per il cobalto non è un traguardo di cui vantarsi ma solo l’applicazione del minimo richiesto ed è veramente inspiegabile che nessuno debba rispondere dei passati mancati controlli e dell’aver buttato milioni di euro in controlli inutili.
Per chi, come sempre non voglia capire, ribadiamo che i controlli sulla TCO2 sono utili e devono essere fatti, ma non con un regolamento che è stato modificato per vanificare questi controlli.
Perché dopo anni di sentenze contro il regolamento non è stato ancora cambiato?
Forse perché i dirigenti non leggono le sentenze e qualcuno racconta loro una realtà dei controlli che non corrisponde al vero.
Prima o poi la Corte dei Conti leggerà una recensione esatta del film in corso e chiederà spiegazioni.
Nel frattempo continuiamo a essere il Paese dei balocchi, dove tutto si può e tutto è permesso.
Marco Montana
A gamba tesa: Vittorio Ballardini
“Conosciamo nomi e cognomi dei fenomeni che consigliano il Mipaaf ma a tempo debito saranno smascherati! Nel frattempo devo essere sincero ogni volta che vedo in televisione il ministro del Mipaaf di cui non ricordo il nome dal momento che è stato il più assente della nostra storia, mi viene da piangere a pensare la fine del pd che non poteva essere altrimenti continuando a presentare simili personaggi, lasciando ancora in circolazione un elemento del genere……. PD ma ti vuoi svegliare!!!!!!” (Vittorio Ballardini)
All.to: Decreto principi e criteri programmazione 2018
[real3dflipbook id=”186″]