Criteri e principi di programmazione e calendario 2018 atto 2°

Ritorniamo sul decreto dei criteri di programmazione 2018 (allegato) in base al quale verrà elaborato il calendario delle corse.

Premesso che sarebbe auspicabile un linguaggio più comprensibile e meno ministerialburocratese anche per evitare interpretazioni errate, cominciando dal secondo comma dell’articolo unico sarebbe opportuno che qualcuno spieghi cosa si intende per criteri di progressività, sostenibilità e di valutazione del tessuto ippico attivo nei diversi ippodromi.
Se sono parametri di base si dica anche come la progressività, la sostenibilità e il tessuto ippico negli ippodromi devono essere valutati e chi deve farlo.

E’ proprio vero che il lupo perde il pelo e non il vizio.

Nonostante i tanti e diversi inviti alla trasparenza si continua a decidere nelle segrete stanze sulla testa di ippodromi, proprietari, allenatori e guidatori.
Ma quando costoro si decideranno ad alzare il capo e a rivendicare una gestione oculata e partecipata?
Stesso discorso per quanto riguarda la decisione di rimodulare il calendario e la dotazione dei Gran Premi.

Chi la decide e con quali criteri si intende procedere?
Riteniamo che la classificazione degli ippodromi non può da sola giustificare l’eliminazione o lo spostamento di alcuni gran premi e la riduzione delle dotazioni.
Quanto al calendario basta vedere quello che è successo a Milano nel Nazionale per confermare quanto sia stata scellerata la scelta di spostarlo ad Aprile, quindici giorni dopo il Gran Premio Italia e a quindici giorni dal Giovanardi che si disputerà domenica 13 maggio a Modena.
I tempi di recupero dei cavalli e quelli che necessitano per la preparazione sono ben altri.

Così si falsano le corse e accade che il nettissimo favorito Zen Bi e quelli che venivano considerati gli avversari diretti, naufragano.

Ancora lo storico Gran Premio Europa che si disputava a Milano come e dove è finito?
E’ stato trasformato in Gran Premio Unione Europea e trasferito a Napoli.

D’altronde Milano è in commerciale, no!

Alla faccia del buon senso. Ma data la politica che si respira di questi tempi come poteva essere altrimenti.
Addurre poi che con la rimodulazione del calendario e della dotazione dei Gran Premi ci si vuole uniformare alle varie realtà europee appare quanto meno strumentale. Come appare pretestuoso finalizzarla alla selezione dei migliori cavalli che potrebbero avere successo nelle corse europee, anche perché i cavalli italiani ormai da tempo mietono successi all’estero e non certo per le decisioni tecniche del Mipaaf, bensì per la qualità del nostro allevamento e la professionalità dei nostri allenatori.
Considerata la realtà ippica italiana si ritiene veramente possibile adeguare il calendario dei gran premi del trotto e…soprattutto delle relative dotazioni razionalizzandone il numero in linea con quello delle altre realtà europee?

Per quanto riguarda la rimodulazione delle giornate di corse da assegnare agli ippodromi e il relativo montepremi sembrerebbe che si debba fare una differenziazione all’interno della classificazione sulla base dei risultati tecnici del 2017 (ma chi valuta questi risultati tecnici?) con particolare riferimento al numero dei cavalli partenti e al numero dei relativi proprietari.
Non si corre il rischio che potrebbero essere  avvantaggiati soprattutto quegli ippodromi con dotazione ridotta che organizzano corse di categorie medio basse alle quali come sappiamo partecipano un gran numero di cavalli senza cognizione dei valori a scapito della regolarità delle corse?

Il punto 4 per quanto ci è dato capire non tiene conto della maggior parte degli ippodromi che potrebbero avere un numero limitato di giornate e che dovrebbero spalmarle nell’arco di tutto l’anno. Gli ippodromi dovrebbero stare aperti per dodici mesi presumibilmente con tre giornate al mese soprattutto a discapito degli stanziali.

Per poter assicurare l’attività anche il lunedì con le corse italiane aumentano forse le giornate? Come si finanziano? Sarebbe opportuno saperlo.

Il punto 9 prevede la possibilità di programmare fino a 12 corse in giornate di particolare interesse e di alzare la media ordinaria del 20% nei giorni feriali. Come si reperiscono i partenti e come si finanziano le corse aggiuntive? Si rischia di correre per un prosciutto al traguardo a cui aggiungere qualche gettone per motivi estranei alla trasparenza delle corse.

Dal calendario dei mesi di Maggio e Giugno si intende che la maggior parte degli ippodromi è stata classificata in base al montepremi per giornata delle corse ordinarie però non si capisce come saranno assegnate le giornate e soprattutto i Grandi Premi.

Infine le manifestazioni importanti che in passato sono state organizzate da alcuni ippodromi che non sono classificati né in prima né in seconda fascia che fine faranno?

Ci ripetiamo: il Mipaaf purtroppo non sa cos’è una corsa di cavalli.

Maurizio Mattii – Marco Folli

Roberto Faticoni e il cazzotto a Gianni Mauri

Da Vendopuledri.it riprendiamo e pubblichiamo:

Faticoni, genio dei Social, racconta su Facebook il suo cazzotto a Gianni Mauri

Nello spettacolo (bello) del Nazionale ce ne è stato un altro (brutto) in scuderia. Roberto Faticoni, rientrato dal terzo alla guida di Zelda Zack nel Filly, è stato apostrofato da Gianni Mauri (ex guidatore) che gli ha urlato «Dimmi perché sarei un ladro! Dimmi perché sarei un ladro!».
Faticoni gli ha detto di stare alla larga, ma quello sembra abbia insistito. La cosa ha avuto un’escalation chiusasi con un pugno di Faticoni che ha messo KO Mauri. Sembra anche che Mauri, ripresosi, abbia continuato a inveire contro Faticoni, con la Security Snai intervenuta prontamente a tenere i due lontani.
La giuria ha deferito Faticoni alla Commissione di prima istanza con 40 giorni di appiedamento. A sera Faticoni, che nella sua dimensione “de omo de strada” come si definisce lui stesso, è un mago della comunicazione Social, ha pubblicato un video su Facebook con la sua versione dei fatti. Alle 10 del mattino, cioè in sedici ore circa, ha ottenuto oltre 1200 visualizzazioni; tante, anche se secondo noi meriterebbe di più e lo diciamo, sia chiaro, indipendentemente dai contenuti, ma solo per il colorito stile comunicativo nel quale Faticoni è un GENIO istintivo. Per tutti quelli che non vanno su FB, ve lo proponiamo qui sotto.Ovvio che se Mauri volesse dire la sua, noi siamo qui ad orecchie aperte. In tutta la faccenda una sola certezza, al di là delle comprensibili ironie del caso, chi ci ha perso di più è stata l’Ippica.”

Un’ippica sempre più alla deriva!

A gamba tesa, Vittorio Ballardini 

A tutta la formazione del Mipaaf  dal ministro all’ultimo impiegato faccio una domanda: ma voi gli stipendi li prendete regolarmente? Se è si mi dispiace perché noi ippici ci facciamo il culo per mantenervi e voi usate il potere per sfruttarci;  un giorno la ruota girerà dalla parte giusta e allora i conti li faremo !(Vittorio Ballardini)

All.to: Decreto principi e criteri programmazione 2018

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