La geometria variabile della tutela del benessere del Mipaaf è da sottolineare.
In questo ambito si inquadrano alcune prese di posizione “ballerine” degli ultimi anni.
Il regolamento delle corse al galoppo prevede che i purosangue inglesi in attività che partecipano a corse che si svolgono fuori dagli ippodromi ufficiali o autorizzati, vengano squalificati.
Ad un certo punto il Mipaaf si inventò che questa norma venisse cancellata, con tanto di comunicato ufficiale salvo poi recedere dopo pochi giorni in seguito alle proteste delle associazioni che tutelano i cavalli.
Successivamente a seguito delle polemiche per l’autorizzazione dell’uso dei purosangue nei palii e giostre il Mipaaf fece un parere molto chiaro, a firma della responsabile dell ufficio benessere, che chiariva l’impossibilità di utilizzare in condizioni di sicurezza il Psi in circuiti diversi dagli ippodromi, salvo poi non opporsi con i propri rappresentanti nelle commissioni competenti all’atto di fornire l’ obbligatoria autorizzazione.
Addirittura si arriva alla partecipazione ad un convegno organizzato per la quintana di Foligno (locandina allegata) dove nessuna voce dei partecipanti si leva a ricordare quanto scritto, anzi tutti ad applaudire.
Ora dopo la morte di un cavallo purosangue nel 2017 a Foligno e le successive indagini disposte dalla procura di Spoleto le autorizzazioni vengono negate.
La settimana scorsa una commissione della Asl e del Mipaaf ha comunicato ai dirigenti della giostra dell’Anello a Narni che non avrebbe concesso l’autorizzazione necessaria per disputare la gara se a scendere in pista fossero stati i cavalli purosangue.
Questo sulla base della perizia dei consulenti incaricati dalla procura di Spoleto dopo la morte del cavallo Wind of Passion in un incidente il giugno scorso a Foligno, in base alla quale il percorso di Foligno – caratterizzato da un percorso stretto e curve ad “otto” -si differenzia molto da quello di un ippodromo.
Tracciato “critico” che può “generare sollecitazioni impegnative tenuto conto delle velocità raggiunte durante le tre giornate di gara”
Questo sebbene lo scorso anno il Mipaaf abbia certificato che la pista di Foligno fosse idonea per correre con i cavalli purosangue.
Come si vede la linearità d azione non è propria degli uffici ministeriali e il benessere animale talvolta è sacrificato alla “ragione di stato“.
In merito riportiamo quanto pubblicato da Cavallo Magazine
“Un decreto che riporta le leggi sul benessere equino ai tempi della preistoria, cancellando anni di lavoro
di Maria Cristina Magri
Il MIPAAF torna indietro di 50 anni: adesso i cavalli di PSI possono tornare a correre anche nelle piazze
Milano, luglio 2015 – Prologo: due cavalli PSI vengono squalificati dalle corse regolari perché beccati sotto falso nome a correre ad una manifestazione popolare, cosa vietata dalla legge 72 che regolamenta queste manifestazioni. Nota bene: la legge 72 esiste per proteggere i cavalli, essendo i PSI troppo veloci per galoppare senza rischi in una pista che non sia quella di un ippodromo.
Epilogo: dare un bel premio a chi ha fatto rispettare la legge che non fa galoppare i PSI “da piazza” sotto falso nome che sennò si fanno male? Macché: si toglie la legge, così i PSI non vengono squalificati per le corse regolari.
Questo, in soldoni, quanto ha legiferato in data 2 luglio 2015 la Direzione Generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare e dell’Ippica del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che con firma del dottor Emilio Gatto ha emesso un decreto illustrato perfettamente già dal nome del dipartimento in questione, lo ripetiamo per sottolinearlo come merita: “qualità agroalimentare e dell’ippica”.
Nel senso che questo decreto fornirà (metaforicamente, visto che in realtà sono quasi tutti equini non DPA) una quantità di carne pregiatissima alle macellerie nostrane, e per la precisione carne di Purosangue Inglese.
Per essere ancora più precisi, quella delle povere bestie che, grazie a questo decreto, saranno portate a galoppare non su una pista di ippodromo (cosa che sanno fare benissimo, essendo per questo selezionati da 300 anni) ma in qualsiasi fierucola di paese e specialmente quelle facenti parte del cosiddetto circuito dei palii di provincia, emuli di quello di Siena ma senza averne costituzione e anticorpi (che il regolamento di Siena impedirà, nonostante il colpo di genio del MIPAAF, di usare lì i PSI).
Con questo decreto, resosi evidentemente così terribilmente necessario a fronte della squalifica di due PSI a Fermo, siamo tornati indietro di cinquant’anni: per la precisione agli anni precedenti la legislazione distrutta da questo decreto, e che era stata così faticosamente costruita con il lavoro di tanti esperti e appassionati non solo di cavalli ma anche di palii.
Primo fra tutti Marco Roghi, medico veterinario che riuscì a cambiare da dentro il Palio di Siena e che fortissimamente volle l’esclusione dei Purosangue Inglesi da Piazza del Campo.
Perché il Purosangue inglese va troppo veloce per piste che hanno raggi di curva così stretti come quelli delle piste ricavate da piazze e piazzette italiche, che per inciso sono tutte più piccole della pista senese, e quindi più pericolose.
Perché quando un PSI galoppa lo fa con tutta l’anima, e non calcola di calibrare la sua velocità in funzione delle caratteristiche della pista – e ancor meno lo fanno i fantini che vengono pagati per vincere.
Questa calibrazione la devono fare le leggi: farla, non disfarla.
E l’unico modo per calibrare la velocità di un cavallo in una pista che non è una pista è cambiare cavallo, metterne uno che non sia la Formula 1 dei cavalli.
Ci vuole un altra macchina, che non riesca materialmente ad andare più veloce di così: e sono i Mezzosangue. Certo, corressero con i Bardigiani sarebbe ancora meglio ma già coi mezzosangue era qualcosa di positivo.
E invece il MIPAAF che fa? Butta in piazza le Formula 1, i Purosangue Inglesi: vorrei che chi ha chiesto, voluto e autorizzato questo scempio di decreto fosse lì vicino quando scoppierà il prossimo anteriore ad un cavallo al galoppo, nella piazzetta del paesino che non poteva più vivere senza la sua corsetta storica. Vorrei che vedesse in faccia la povera bestia che non capisce, che non sa cosa sia successo e che stava solo cercando di fare al meglio quello che è nata per fare – correre veloce.
Il decreto del 2 luglio si nasconde dietro la legge Martini: visto che c’è quella a regolamentare le corse delle manifestazioni popolari (questa la denominazione ufficiale dei paliotti di provincia) non c’è bisogno d’altro.
Già: peccato che la legge Martini, come tutte le leggi, può essere efficace solo se le istituzioni la riescono a far applicare. E davvero per tutte le piazze e i paesini d’Italia che dal 2 luglio 2015 vorranno giocare a far l’ippodromo ci saranno le istituzioni a controllare, e veterinari competenti a dare supporto? Stiamo parlando di veterinari competenti in materia di ippica e corse al galoppo, che sono gli unici utili in queste situazioni.
Come specificava il povero Marco Roghi: “Medici Veterinari dedicati, vale a dire che non è sufficiente essere Medico Veterinario, non è sufficiente occuparsi di ippiatria, ma occorre essere profondi conoscitori della materia, seguire passo per passo l’evoluzione dell’evento e le necessità degli addetti ai lavori al fine di poter con autorevolezza imporre il proprio credo finalizzato ad aumentare la coscienza del rispetto del cavallo e del suo benessere, punti di partenza per poter proseguire nello sviluppare una nuova educazione ippiatrica”.
Davvero il MIPAAF riuscirà a farlo? Bene, ne saremo felici.
Ma nel caso non ne sarà capace, la macelleria conseguente sarà precisa responsabilità anche di chi ha distrutto le regole che mettevano un freno alla pericolosità di certe manifestazioni.
Lo ribadiamo, nel caso non fossimo stati chiari: le corse al galoppo si fanno solo negli ippodromi in possesso di apposite piste, non nelle piazze di paese.”
Organismo Ippico Italiano
GRAN PREMIO REGIONE CAMPANIA Gr. 2 Mt. 1600 € 88.000
1° 5 VANESIA EK E. BELLEI 11.4
2° 3 VOLTAIRE GIFONT P. GUBELLINI 11.5
3°11 VITRUVIO A. GOCCIADORO 11.6
4° 1 VAPRIO G. DI NARDO 11.6
5°10 VENIVICI ROC V.P. DELL’ANNUNZIATA 11.9
Regione Campania a tutta velocità. Alla fine un grande Vitruvio la mette sul piatto alla compagna di training Vanesia Ek. A fare velocità ci pensa Vertigo Spin che, sfilato in avanti prontamente seguito da Vanesia Ek, decide di farsela da leader. Risponde picche all’avanzante Esmondo che non aveva perso tempo a farsi vivo e procede ad andatura spedita fino all’apice dell’ultima curva dove deve cedere a Vitruvio che dopo partenza cauta aveva preso il largo e viaggiato sempre in terza ruota. In retta d’arrivo su Vitruvio, ragionevolmente provato, sprinta Vanesia Ek che dopo essersi liberata di Esmondo lo aveva seguito con in schiena Voltaire Gifont. Sul traguardo Vanesia Ek precede Voltaire Gifont mentre Vitruvio contiene di poco il finale di sempre utile Vaprio. 11.4 il ragguaglio al chilometro della vincitrice.
Onore ai vincitori e ai battuti. Dopo quello che abbiamo visto recentemente finalmente una corsa vera.
Fral
All.to: Convegno Quintana di Foligno
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