1^ BATTERIA GRAN PREMIO LOTTERIA MT. 1600 € 27.500
1° 6 URLO DEI VENTI E. BELLEI 10.8
2° 1 DREAMMOKO B. GOOP 10.9
3° 4 TAMURE ROC SANTO MOLLO 11.1
4° 4 TANGO NEGRO R. VECCHIONE 11.4
5° 8 VALCHIRIA OP A. GOCCIADORO 12.0
La prima batteria conferma i valori in campo. Urlo dei Venti sfila su Tamure Roc e fa i propri comodi fin sul palo. Secondo un ottimo Dreammoko che ai seicento finali dalla terza posizione si porta all’esterno e in retta d’arrivo sostenuto dal Bjorn Goop ha la meglio sulla portacolori dei Rocca che lungo il percorso aveva stentato a seguire dappresso il figlio di Mago D’Amore. 10.8 il tempo del vincitore che ha corso con i ferri e in finale verrà presentato senza ferri anteriori.
2^ BATTERIA GRAN PREMIO LOTTERIA MT. 1600 € 27.500
1° 2 ARAZI BOKO A. GOCCIADORO 11.1
2° 1 URAGANO TREBI’ R. VECCHIONE 11.5
3° 6 VIVID WISE AS E. LOCCISANO 11.8
4° 8 PROBO OP L. BECCHETTI 11.8
5° 5 SHARON GAR J. MONCLIN 12.0
Nella seconda batteria il cliché è lo stesso della prima, protagonista Arazi Boko che va davanti seguito da Uragano Trebì per rendersi intangibile fin sul palo davanti al figlio di Nad Al Sheba interpretato con la consueta maestria da Roberto Vecchione. Terzo, in stretta foto su Probo Op, Vivid Wise As che Edo Loccisano dopo partenza cauta aveva mosso al largo per andare sulla testa e reggere fino in arrivo. 1.11 il tempo al chilometro del figlio di Varenne con i colori di Leonardo Cecchi.
3^ BATTERIA GRAN PREMIO LOTTERIA MT. 1600 € 27.500
1° 4 TRENDY EK A. GOCCIADORO 10.
2° 3 TURNO DI AZZURRA Fed. ESPOSITO 10.9
3° 6 DANTE BOKO G.P. MINNUCCI 10.9
4° 5 UNA BELLA GAR T. DI LORENZO 11.9
5° 8 UNICORNO SLM V.P. DELL’ANNUNZIATA 12.2
Bellissima la terza batteria. Fanno partenza Dante Boko e Timone Ek con quest’ultimo che passa per ridare subito strada allo svedese guidato da Giampaolo Minnucci. Così fino alla retta opposta all’arrivo quando sul calo di Timone Ek muove Trendy Ok che va su Dante Boko e lo impegna severamente per averne ragione già a cinquanta metri dal palo. In prossimità del traguardo su Dante Boko piomba Turno Di Azzurra autore di una grande chiusa. 10.8 il tempo al chilometro di una grande Trendy Ok alla quale l’aria di Napoli fa sicuramente bene.
FINALE GRAN PREMIO LOTTERIA Mt. 1600 € 704.000
1° 3 URLO DEI VENTI E. BELLEI 10.8
2° 5 DREAMMOKO B. GOOP 10.9
3° 1 ARAZI BOKO A. GOCCIADORO 10.9
4° 9 URAGANO TREBI’ R. VECCHIONE 11.3
5° 4 TURNO DI AZZURRA Fed. ESPOSITO 11.3
Sul 69^ Gran Premio Lotteria soffia l’Urlo del cannibale.
Un grandissimo cavallo e un altrettanto grande driver per una corsa grande come la passione del pubblico napoletano che ha affollato le tribune di Agnano. Un successo atteso e fortemente voluto dal team del figlio di Mago D’Amore che premia la passione di un proprietario e allevatore, Stefano Simonelli, che vive in simbiosi con il suo pupillo.
Urlo parte fortissimo, scavalca Arazi Boko, manda un altrettanto veloce Dreammoko sul quale si ripresenta subito per ottenere puntualmente strada. Una volta in testa il gioco è fatto. Ci prova Dante Boko, ci prova Turno di Azzurra ma inutilmente così in retta d’arrivo si impone nei confronti di un encomiabile Dreammoko e di Arazi Boko che all’interno guadagna sul francese senza però riuscire a soffiargli la migliore delle piazze. Quarto chiude Uragano Trebì davanti aTurno di Azzurra.
Per Urlo Dei Venti lo stesso tempo della batteria 10.8.
Fral
Museo Storico del trotto
DELFO: UN CAMPIONE DEL MONDO ESTROSO E DIFFICILE
«E’ un cavallo dal carattere impossibile ed è pieno di guai, ma in quanto a mezzi non lo posso paragonare a nessun altro. Col cervello di Tornese, che riusciva a battere Crevalcore con i piedi a pezzi, sarebbe stato il più forte di tutti».
Così ‘raccontava’ di Delfo il ‘pilota’, Sergio Brighenti, nel giorno del suo addio alle corse nell’ottobre del 1979.
Un grande campione Delfo, cavallo dalla carriera luminosa e al contempo dalle luci alterne.
Nato l’11 maggio 1971 ad Altopascio, nell’allevamento di Ottaviano Ulivieri, da Lunda e Cinquale, iniziò la sua carriera con Nello Bellei, al quale era stato venduto a causa di un carattere poco convincente. Siviero Milani divenne il suo driver nel luglio del 1974.
Delfo cominciò a vincere e venne preparato per il Derby, dove però arrivò quinto e anche nelle altre corse classiche infilò una serie di errori determinanti. L’entrata in società del signor Tosonotti, con l’allora proprietario Bernocchi, portò Delfo da Brighenti, il quale ne comprese subito le potenzialità e seppe interpretarlo al meglio, portandolo subito alla vittoria nel Premio Fiera.
Affidato a Vivaldo Baldi, nel 1976 Delfo si aggiudicò, tra i tanti altri, il Pr. Turilli e il Campionato Europeo di Cesena, perdendo però la grande occasione, con una rottura, all’Amerique nel 1977.
Ritornato nelle mani di Brighenti, Delfo iniziò a porre le basi per quello che fu uno degli eventi storici dell’ippica italiana: la vittoria di Delfo alla diciannovesima edizione dell’International Trot di New York (2011 mt.).
La corsa era la grande classica dell’allora tempio del Trotto Americano, il Roosvelt Raceway attivo fino al 1988, anno dopo il quale il gran premio si spostò allo Yonkers.
Per ben 16 volte l’Italia aveva tentato l’assalto al Premio, ma l’impresa non riuscì neanche a Tornese, che arrivò solo secondo nel 1959.
I grandi sfidanti degli americani su questa corsa furono però i francesi, a vittoria per ben 13 volte,con Ideal Du Gazeau che detiene il primato in quanto unico cavallo a vincere l’International per ben 3 volte consecutive.
2 Museo Storico del Trotto – Il Bello Dell’Ippica
Sulla Gazzetta dello Sport del 25 luglio 1977, sotto il titolo ‘DELFO AL VERTICE DEL TROTTO MONDIALE’, Luigi Gianoli scriveva:
“L’indigeno, balzato al comando in avvio, ha dominato la corsa senza mai essere seriamente impegnato dagli avversari fra i quali Bellino è stato il più positivo – Solo quarta l’americana e favoritissima Keystone Pioneer. Finalmente Delfo, il trottatore più potente e più estroso e più difficile nato in Italia, ha potuto e saputo mostrare tutto il suo valore vincendo, con una volata di testa l’“International” di Nuova York. Dopo una preparazione rigorosa e una spedizione organizzata con la massima cura, il baio guidato dall’intramontabile Sergio Brighenti, quell’uomo straordinario che il pubblico italiano chiama “il pilota”, ci ha dato la più grande soddisfazione dell’anno: vincere quella prova americana che vale un campionato del mondo […]”.
Brighenti donò la coperta argentata avuta per la vittoria al Museo Storico del Trotto dove è tuttora conservata ed esposta.
ROOSVELT INTERNATIONAL TROT – 23 Luglio 1977
- DELFO – S. Brighenti – Italia
- BELLINO II – J. Gougeon – Francia
- DAPPER DILLON – T. Kerr – Canada
- KEYNSTONE PIONEER – W. Haugton – Usa
Dopo la straordinaria vittoria italiana di Delfo, il trotto americano tentò la rivincita, con la bellissima sfida uno contro uno, Delfo vs Kash Minbar, che si svolse sempre nel 1977, l’11 settembre a Tor di Valle: ippodromo pieno, diretta RAI con la voce di Alberto Giubilo e vittoria schiacciante con pubblico in delirio per Delfo, Italia batte USA 2 – 0!
Grande trotto, quello italiano, capace di smuovere folle di appassionati e di fregiarsi di gloriose vittorie all’estero, di momenti memorabili, con tifoseria da stadio e campioni della classe di Brighenti che commentò la sua leggendaria impresa con un perfetto e sintetico – “Li ho domati tutti!”.
Dopo quarant’anni, solo l’anno scorso questa prestigiosissima corsa è stata vinta da un altro trottatore italiano, Twister Bi, ma d’altra parte buon sangue non mente, il figlio di Varenne non poteva deludere.
Museo Storico del Trotto – Il bello dell’Ippica