Pagamenti
Ritorniamo sull’annoso problema dei pagamenti, visto che il tutto è caduto in un fragoroso silenzio, prima che qualche bello spirito annunci l’arrivo imminente di fantomatici pagamenti.
Sul sito del Mipaaf è apparso come sempre il resoconto dei pagamenti – relativi alle fatture inoltrate con fatturazione elettronica – effettuati nel primo trimestre 2018.
A parte la solita presa per i fondelli che tali pagamenti risultano effettuati mediamente a 30 giorni, la realtà è che all’alba di aprile 2018 risulta appena iniziato il pagamento di ottobre 2017, di novembre e dicembre neanche l’ombra.
Sicuramente i supporter ministeriali ci avviseranno che nel mese di aprile tutto il mancante è stato inviato all’UCB, salvo poi essere smentiti con i fatti tra tre mesi, ma si sa sperano sempre nella memoria corta degli ippici.
Viaggiamo sui 180giorni alla faccia di chi a gennaio scriveva che tutto il 2017 era già stato mandato in pagamento…….
In effetti qualcuno dovrebbe essere mandato, non in pagamento ma …………
Speriamo che prima o poi qualche associazione o privato si ribelli al sistema “GIUCAS CASELLA” cioè di fatturare quando lo dice il Mipaaf.
Speriamo che il nuovo dirigente sia meno affezionato agli illusionisti e più aderente alla realtà così da risolvere questi problemi.
Organismo Ippico Italiano
Controlli del cobalto
Sono ufficialmente iniziati dalla fine di aprile, come da comunicato del Mipaaf, a firma del dott. Bittini.
Consigliamo il dirigente di convocare nel suo ufficio chi lo ha consigliato in merito all’inizio di questo controllo e di farsi spiegare alcuni strafalcioni commessi in questi pochi giorni.
Meglio avvertire prima, così eventuali difese per errori macroscopici di procedura non saranno addossati ai futuri “reprobi”, ma a chi ancora una volta ha dimenticato passaggi formali ma sostanziali.
Le regole devono essere rispettate dai tesserati ma anche dagli uffici.
Primo punto in tutti i paesi prima dell’inizio dei controlli è stata una regola avvisare i tesserati sui rischi che l’uso di prodotti legittimi, utilizzabili anche senza ricetta veterinaria, possano ingenerare, se usati non correttamente, positivi involontari.
Questa comunicazione non è un optional ma un OBBLIGO scritto nelle regole sottoscritte dall’Italia e presenti nell’articolo 6 delle Autorità ippiche richiamato anche nel regolamento italiano.
Come si vede (all.1) è espressamente scritto cosa deve essere fatto e addirittura le stesse autorità hanno già pubblicato un vademecum reperibile nel sito ufficiale delle stesse autorità ippiche (all.2).
Tradurlo e contestualizzarlo nella realtà italiana e dopo pubblicarlo almeno alcuni giorni prima dell’entrata in vigore dei controlli era il minimo che viene richiesto in modo obbligatorio dal consesso internazionale.
Probabilmente nessuno ha avvisato il firmatario della comunicazione di tutto questo, esponendolo all’ennesima brutta figura.
Il problema è che nessuno ammetterà l’errore e ci sarà la solita negazione dell’ovvio, con forzatura sulle commissioni giudicanti per mascherare errori evidenti.
Invitiamo il dirigente, che sappiamo ferrato in diritto, di farsi declinare dai responsabili del suo ufficio le cosiddette “fonti del diritto” dove per integrare o abrogare una nuova norma c’è necessità di una norma di rango superiore o equivalente.
Orbene quanti e quali controlli sono possibili in una giornata di corsa sono descritti nel regolamento e in specifici disciplinari che fanno parte integrante del regolamento.
Quindi modifiche di queste indicazioni devono essere emesse con disciplinare approvato e pubblicato in un decreto.
Se le analisi vengono effettuate sui prelievi post corsa normalmente prelevati non è necessaria nessuna modifica, invece, ed è quello che è successo, se si introducono nuovi tipi di prelievi e su una tipologia di corsa specifica si modifica il disciplinare esistente (all.3) che non prevede questi controlli e quindi fuori dalle regole scritte.
L’invio di una foto e di una lettera, nemmeno firmata da un dirigente, e con correzioni fatte a penna senza numero di protocollo è un’offesa al rispetto delle regole e oltre ad essere imbarazzante per una procedura ministeriale mettono in grave difficoltà gli operatori sul campo (veterinari e ispettori) che si trovano davanti ad una differenza di regole scritte e avvalorate da decreti ministeriali e un lettera di un funzionario.
Attendiamo fiduciosi ribadendo un concetto semplice il posto è sacro ma la pubblica amministrazione è grande.
Redblack
All.to 1
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