
Riproponiamo in merito una nota gia pubblicata e aggiornata dell’avvocato Francesco Gragnaniello, a cui il Presidente dell’Upt ha ritenuto opportuno aggiungere alcune considerazioni sul pensiero dall’Unione Proprietari.
CIRCOLARE PROGRAMMAZIONE 2018
E’ stata pubblicata oggi (sono passati più di quattro mesi dall’inizio dell’anno) la Circolare Programmazione Corse al Trotto per il 2018 (allegata) che pur ricalcando per la maggior parte le norme della Circolare dello scorso anno merita alcune osservazioni di carattere tecnico e pratico non senza aver prima rilevato che non si possono dettare regole uguali per tutti quando gli ippodromi, soprattutto dopo la classificazione, uguali non sono.
– La prima osservazione riguarda il “parametro fisso chiamata obbligatoria nel periodo“. Nelle proposizioni delle corse condizionate e a reclamare di ogni età l’importo vinto nel periodo non dovrebbe essere fisso, ma variabile (come era previsto dalla circolare programmazione del 2017) in rapporto alla chiamata della somma vinta in carriera e al giorno in cui si effettua la corsa, se programmata all’inizio, a metà o alla fine del mese.
– L’art. 11 recita che le corse per cavalli di 5 anni e oltre devono essere programmate come corse di categoria, corse condizionate e corse a reclamare. A tale proposito riteniamo che debbano essere cancellate le corse condizionate perché nelle condizionate, come previsto dalla circolare 2018 dove è obbligatorio richiamare le vincite in carriera e le vincite nel periodo, si troverebbero sicuramente qualificati cavalli dalle categorie B-C fino a alla G. E’ evidente che ciò andrebbe a discapito dell’omogeneità delle corse con una ricaduta negativa sulla resa in termini di scommesse.
Nel caso in cui si vogliano mantenere le condizionate, che comunque creerebbero solo confusione, si dovrebbe lasciare al programmatore la facoltà di utilizzare parametri relativi alle vincite in carriera o nei dodici mesi o nel semestre o ancora nel trimestre ecc., a suo insindacabile giudizio al fine di costruire una corsa equilibrata.
– Rileviamo inoltre, sempre per quanto riguarda le vincite del bimestre e dei dodici mesi precedenti di tutte le categorie, che gli importi di entrata dovrebbero essere espressi con i decimali e non con i numeri interi (es. vincite nel bimestre cat. G da € 0 a € 1.350,00 – cat. F da 1.350.01 e non da 1.351,00 e così per gli altri parametri).
– Nell’art. 11.4 relativamente alle corse programmate con due categorie è d’obbligo la resa dei metri con il premio previsto per la categoria superiore. Sarebbe opportuno che la resa dei metri valga solo se la corsa è prevista sulla media o lunga distanza, mentre se è programmata sulla breve distanza la partenza dovrebbe essere alla pari con l’assegnazione dei numeri migliori alla categoria più bassa. Qualora una corsa contempli il raggruppamento di più di due categorie le distanze dovrebbero essere quelle indicate nel libretto programma senza la clausola che al primo nastro ci debba essere una sola categoria.
– L’ultima frase dell’art. 11.9 stabilisce che un cavallo vincitore nelle cat. F-G non può partecipare in ogni caso alla corsa della medesima categoria nella quale sia stato già dichiarato partente. A tale proposito riteniamo assurdo che si debba ritirare sul campo un cavallo già dichiarato partente perché ha perso la qualifica relativamente a quella corsa.
Quello che propone l’art. 21.3 relativamente alla presenza degli allenatori nelle giornate di corse non avviene neanche in Francia. Si tratta di una proposta che non tiene conto della realtà e appare quantomeno pretestuosa. Gli allenatori infatti in quanto tali sono impegnati ad allenare i cavalli e non hanno il tempo per seguire i cavalli nei vari ippodromi in cui corrono spesso molto lontano dai centri di allenamento dove per altro sono impegnati dalla mattina alla sera a seguire la propria scuderia. Senza considerare la possibilità che due cavalli del medesimo allenatore possono partecipare a corse diverse in ippodromi diversi distanti tra loro decine se non centinaia di chilometri.
– A proposito dell’art. 24.1 che recita che agli effetti dell’attribuzione delle somme vinte dai cavalli per le successive qualifiche si deve tener conto del premio vinto al traguardo complessivo sommando gli importi destinati al proprietario, allenatore e guidatore è opportuno precisare che questo articolo è valido solo per i soggetti che intendono correre all’estero.
– Nell’art. 25.1 si parla di Tris in senso lato, ma non si parla della Tris del venerdì. Sarebbe opportuno dunque chiarire se le tris del venerdì sono state abolite o restano rispettando lo specifico regolamento.
– Quanto all’art. 26, relativo al controllo dell’acceso alle scuderie e dato che la regolarità delle corse passa anche attraverso la salvaguardia ambientale delle scuderie, sarebbe opportuna avere la possibilità per una rapida consultazione anche di un collegamento online con le banche dati ministeriali, un volta dell’Encat e del Jockey club, poi rispettivamente, Area Trotto e Area Galoppo.
L’ennesima dimostrazione di incapacità tecnica, scarsa esperienza e conoscenza del settore.
Locuzioni queste sconosciute a questo Mipaaf e ai suoi fiancheggiatori, che sono costretti ormai a confessare di non essere in grado, con gli attuali quadri, di formulare corse credibili, trasparenti e spettacolari.
La responsabilità non può che ricadere sui vertici ippici e su chi li consiglia e non certo sui proprietari, sugli allevatori e società di corse che subiscono le conseguenze di scelte scellerate e personali.
L’Upt e l’Organismo ippico hanno predisposto, un piano tecnico-economico che non possa essere di emergenza, né condizionato da fattori esterni al settore.
Un progetto responsabile, partendo da un punto fondamentale ed irrinunciabile: la certezza delle risorse, del montepremi, delle provvidenze e dei corrispettivi alle società di corse, voci prioritarie di bilancio e non residuali
Esattamente il contrario della politica perseguita dal Mipaaf e dei suoi interlocutori che perseguono strade funzionali ai propri fini, antitetiche al rilancio culturale, tecnico ed economico del mondo del cavallo.
Questi i motivi per cui l’Upt ha rifiutato di partecipare a qualsiasi proposta di ente tecnico – inciucio forse il termine appropriato – sinora sottoposta?
L’Upt lavora per difendere i posti di lavoro, aiutare e esprimere tutto il disagio e la sofferenza di chi sino a ieri, lavorando duramente, ha sfamato e mandato avanti con le corse le proprie famiglie e che ora non vede più futuro per colpa di un ministero e degli irresponsabili che li considera solo numeri, destinando loro gli avanzi di una torta che qualcuno ha voluto destinare ad altri.
Per la realizzazione di un disegno comune di rilancio e stabilizzazione, in cui ciascuna categoria dovrà legittimamente rappresentare e difendere i propri interessi avendo però la capacità di collocarli in un quadro di interesse generale dell’intero comparto, tenendo presente e rispettando gli interessi di tutte le altre componenti, associazioni di categoria, società di corse e organizzazioni sindacali.
Non mi voglio rassegnare, voglio lottare perché gli ippici possano continuare a coltivare il sogno del loro campione.
Presidente UPT
Vicepresidente Organismo Ippico Italiano
Avv. Francesco Gragnaniello
All.to: Circolare programmazione trotto 2018
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All.to: Decreto approvazione circolare programmazione trotto 2018
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