In merito alla circolare programmazione 2018, dopo aver ribadito che la tempistica della pubblicazione della stessa è una ulteriore dimostrazione dell’approssimazione che caratterizza la gestione della nostra ippica, dobbiamo rilevare che quanto al metodo il lupo cambia il pelo ma non il vizio.
Ancora una volta si è proceduto con il metodo del “li facciamo contenti e coglionati“, li abbiamo accontentati (handicap, categorie, ecc.) fornendo loro una bozza della programmazione affinché si esprimessero e eventualmente fornissero modifiche adeguatamente motivate, poi ignoriamo tutto o quasi e andiamo avanti sulla nostra strada.
Abbiamo presentato nove osservazioni motivate e due, soltanto in parte, sono state recepite.
A questo punto poniamo tre domande e ci aspettiamo risposte in tempi brevi poiché riguardano anche le qualifiche alle corse dei cavalli.
– Un cavallo vincitore nei dodici mesi precedenti di Euro 10.800,20 gradiremmo sapere in quale categoria dovrebbe essere collocato. Infatti nella categoria E l’importo dei dodici mesi precedenti è da € 7.651,00 a 10.800,00, mentre per passare nella categoria superiore D l’importo dei dodici mesi precedenti parte da € 10.801,00 come riportato nella tabella della circolare programmazione 2018. Ciò detto vorremmo sapere in quale categoria può militare, se in nessuna, nella E o nella D?
– L‘art. 24 “dotazione corsa” stabilisce che per le somme vinte dai cavalli per le qualifiche alle corse si deve tener conto del premio vinto al traguardo complessivo sommando agli importi destinati ai proprietari anche quelli degli allenatori e guidatori. Gradiremmo sapere se tale normativa deve riguardare tutta la carriera del cavallo o partire da quale data?
A maggior chiarimento precisiamo che fino ad oggi per le qualifiche alle corse valevano esclusivamente le vincite del proprietario come risulta anche dalle banche dati di tutti gli ippodromi.
– Relativamente all’art. 21 riguardante gli allenatori ci limitiamo a chiedere: quale criterio è stato adottato per stabilire che solo gli allenatori con oltre quaranta cavalli in gestione sono esentati dal presenziare negli ippodromi dove corrono i propri cavalli rilasciando una delega per il ritiro dei numeri a un artiere alle proprie dipendenze?
Quesiti non necessari se l’estensore possedesse le più elementari cognizioni tecniche e sapesse cos’è una corsa di cavalli.
Lettura, applicazione, competenza presuppongono dedizione al lavoro, capacità tecniche e monitoraggio costante.
Locuzioni sconosciute ai dirigenti e anche al personale a contratto del Mipaaf, convinti che uno spettacolo qualificato possa essere formulato non con il lavoro e la trasparenza, ma con il clientelismo e il gettone annuale alla politica.
E i vergognosi risultati etici, tecnici e finanziari sono sotto gli occhi di tutti e qualcuno dovrà renderne conto.
Gli unici a non vergognarsi sono i burocrati del ministero e i loro stolti consiglieri che hanno ucciso e sepolto l’ippica italiana.
Presidente UPT
Vicepresidente Organismo Ippico Italiano
Avv. Francesco Gragnaniello