Molti argomenti importanti per la trasparenza dei risultati delle corse e per il rispetto delle regole sono irrisolti.
Per dirla con le parole del sommo poeta Dante “sono tra color che son sospesi”….

Partiamo dall’ormai stagionato argomento della Commissione scientifica che risulta sparita dai radar, nonostante sia obbligatoria per il regolamento delle sostanze proibite, dal 2015.

Nonostante un bando effettuato e regolarmente completato, nonostante la richiesta alle categorie interessate per l’indicazione del loro rappresentante immediatamente inviata, il decreto di nomina risulta disperso nell’ampia scrivania del direttore Abate!

Certo l’assoluta necessità di un organo consultivo competente dal punto di vista scientifico è apparsa evidente a tutti nella gestione del caso dei controlli del cobalto.
Risultano disperse anche le nomine degli organi disciplinari scaduti a marzo, certo non è passato molto tempo, visti i riti ministeriali.

O meglio gli unici organi disciplinari che funzionano sono le giurie sul campo che regolarmente emettono sanzioni che però non possono essere sospese o appellate in quanto il regolamento di procedura attribuisce solo agli organi disciplinari la possibilità di intervenire con sentenze o sospensive .

Ci rendiamo conto che le nomine sono di competenza “politica” e che ad oggi senza un ministro e un sottosegretario che dispensano nominativi graditi tutto sia bloccato.
Però non vorremmo che quest’impasse non venga utilizzata da qualche spericolato dirigente per soluzioni estemporanee.

Se poi aggiungiamo tra le tante cose che:

i  pagamenti continuano ad arrivare con un ritardo di sei mesi;
qualche allevatore ha ottenuto per quanto concerne le provvidenze 2011 una somma superiore a quella calcolabile utilizzando i criteri della deliberazione n° 93 del 2009 -“adozione dei programmi delle provvidenze all’allevamento triennio 2009-2011”-qualche altro invece di menose non addirittura nulla!
L’unica preoccupazione sembra sia quella di non scoperchiare il calderone.
Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato…scordammoce ‘o passato,…;
– che il Mipaaf anziché essere un ente di diritto pubblico che pone quale fine istituzionale indefettibile la promozione della cultura del cavallo italiano e non, o perlomeno non soltanto, di quello estero, sembra invece una succursale dei concessionari alle scommesse che ha deciso di mettere una pietra tombale sopra lo sport del cavallo da corsa italiano promuovendo corse estere e virtuali;
che  la classificazione degli ippodromi non può da sola giustificare l’eliminazione o lo spostamento di alcuni gran premi e la riduzione giornate e  delle dotazioni. Chi la decide e con quali criteri si intende procedere?
– che il Mipaaf non sa distinguere tra un tracciato ovale come quello degli ippodromi da un percorso ad “otto” come quello  di Foligno,  certificando in pratica che i 2 tracciati siano conformi;
– che distanze e tracciati (Trotto Turf 08.05) delle corse  vengono modificati discrezionalmente;
– che sono state assegnate giornate di galoppo a Follonica senza che vi sia una pista operativa e quindi senza un collaudo (Trotto&Turf 08.05);

Non è difficile comprendere il motivo per cui  viaggiamo verso la morte anche se quasi nessuno sembra rendersene conto.

Organismo Ippico Italiano

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *