L’appello degli allenatori campani è stato raccolto da tutti gli operatori ippici del trotto.
Emblematico il commento di Vittorio Ballardini:
“Napoli come sempre ha il coraggio di tirare fuori i coglioni! Basta soprusi fuori incapaci e burocrati loro ci sfruttano e stanno comodi e noi abbiamo i calli alle mani. Tutta l’ippica si deve ribellare bisogna seguire Napoli! Fuori i suggeritori e i ruffiani dal nostro palazzo! Viva l’ippica” (Vittorio Ballardini).
Presto un incontro con i cugini del galoppo per un fronte di protesta compatto che possa portare alla rifondazione dell’ippica e alla riscoperta della cultura e dei valori del cavallo da corsa.
Domani ritorneremo ampiamente sull’argomento.
Organismo Ippico Italiano
Mipaaf: fatta la legge trovato l’inganno
L’applicazione delle leggi in Italia è un campo in cui si applica la geometria variabile.
S’invoca a gran voce il rispetto delle leggi a favore mentre si cerca di evitare o di contestare le leggi non gradite.
Anche l’ippica partecipa unanime a questo sport nazionale.
In primis il MIPAAF che applica in modo rigoroso, giustamente, tutte le leggi che impongono lacci e lacciuoli sui pagamenti e altre amenità varie rammaricandosi, a parole, del disservizio.
Quando si tratta di rispettare gli obblighi legislativi sui tempi di pagamento s’inventa un sotterfugio per non incappare negli strali dei controlli, alcuni dirigenti prendono decisioni calpestando regolamenti e norme di procedura disciplinare, decreti di spesa e di nomine che vengono “dimenticati” alla faccia degli obblighi legislativi sulla trasparenza.
A fronte di questa lentezza e della scarsa trasparenza una notizia colpisce come un pugno in faccia: il MIPAAF ha autorizzato in due mesi il pagamento di 280M di contributi agricoli a oltre 70mila aventi diritto che hanno fatto domanda! In due mesi più del triplo del montepremi e quasi il doppio delle pratiche ippiche (max 30mila pagamenti anno).
Com’è possibile?
Semplice, il MIPAAF in questo caso fa il suo mestiere di controllore che tutto sia a norma, ma non mette le mani sulle procedure di pagamento che sono svolte da AGEA!
Perché questo non è applicabile all’ippica?
Per la geometria variabile delle leggi che nel caso ippico s’invocano rigidamente per avere i finanziamenti ma si osteggiano se la loro applicazione mette a rischio piccoli centri di potere, politico o clientelare, o la visibilità data per obbligo di casta e non attraverso libere elezioni (come ben conosciuto nel tentativo di Trotto Italia).
L’affidamento a un soggetto esterno al MIPAFF di tutta la “materia ippica” è già legge dello stato che deve essere solamente applicata, il concetto è chiaro e scritto in italiano corrente.
Si risolverebbero tutti i problemi legati ai pagamenti, all’incompetenza tecnica, alla certezza del montepremi e delle risorse per le società di corse, all’eliminazione dei calendari mensili e tanto altro ancora.
Certo in questo caso conterà più la competenza che la conoscenza politica, il merito rispetto al presenzialismo, la trasparenza rispetto agli inciuci e via discorrendo.
Sarà utopia ma ci crediamo perché un’ippica che si compiace di un mese pagato a 120 gg rispetto a 150 gg, che si compiace si sapere in anticipo alcune giornate dei calendari futuri, che esulta per il pagamento dopo 7 anni delle provvidenze è un ippica destinata alla scomparsa.
RedBlack