La pace non è un concetto presente nell’ippica italiana.
Ogni giorno che passa la situazione degli ippodromi italiani si complica sempre di più, tra sussurri e anticipazioni si sta ancora aspettando, all’alba dei quasi 150 giorni dall’emanazione del decreto, una classificazione definitiva delle strutture.
Tra imposizioni del TAR del Lazio che vuole vedere le carte su cui si basa la classifica ministeriale entro la fine d’agosto, tra gli avvertimenti del “coordinamento ippodromi” che vorrebbe la ripartenza da zero, nulla è ancora certo.
Su questo sistema ancora molto nebuloso intanto si è iniziato a tagliare il montepremi giornaliero a molti ippodromi e a spostare “ad minchiam” (per dirla come il compianto prof. Scoglio) Gran Premi di trotto.
Ovviamente senza il decreto il calendario ancora in alto mare e in mezzo all’oceano burocratico le sovvenzioni agli ippodromi.
In fin dei conti 180 gg per avere il primo pagamento e correre per sei mesi senza uno staccio di convenzione/sovvenzione firmata per tutto il mondo ippico sarebbe impensabile ma è ordinaria follia italiana.
Caso Capannelle
In questo porto delle nebbie si profila all’orizzonte anche il futuro incerto dell’ippodromo di Capannelle con un grosso punto interrogativo sulla riapertura a settembre.
La prospettiva più inquietante è l’inizio di un contenzioso giudiziario tra i vari contendenti che potrebbe portare a una paralisi dell’impianto, questo film è già stato visto dalla filiera ippica in molti altri impianti portando purtroppo alla chiusura.
Caso Souloy
Continua la telenovela dell’allenatore Fabrice Souloy, la cui squalifica in Francia è scaduta a gennaio, ma la sua licenza è bloccata dall’autorità giudiziaria che ha negato in questi giorni la restituzione.
L’allenatore francese è squalificato per dieci anni nei paesi nordici (Svezia e Norvegia) ma non esiste nessuna dichiarazione ufficiale da parte dell’UET.
Intanto in Italia i brillanti gestori dei controlli hanno reso ufficialmente utilizzabile l’uso fraudolento del cobalto nel 95% delle corse visto che in queste non si fanno i prelievi.
Si spera sempre in un sistema migliore ma verosimilmente la catena di mutuo soccorso tra pezzi del piano di mezzo, componenti familiari o di residui dell’UNIRE di Panzironi/Alemanno cercheranno di mantenere lo status quo.
RedBlack