Non ci stancheremo mai di produrre, cifrefatti progetti.

Premesso che la trasparenza amministrativa non è un optional e che la Pubblica Amministrazione deve renderne conto, motivando dei propri provvedimenti e delle proprie spese, occorre intimare al Mipaaf di esibire pubblicamente le schede delle voci di bilancio, che stanno determinando la morte dell’ippica e capovolto il sistema dei flussi in entrata e uscita.
Mipaaf, Anact e filo ministeriali perseguono interessi contrari al settore, continuando sordi e muti a negare l’evidenza, usando un pallottoliere difettoso.

Comparazione scommesse e ricavi 2018 – 2017

Movimento e ricavi dalle scommesse (dati Aams, schema nella home), al 31 maggio 2018, rispetto al corrispondente periodo 2017, continuano a scendere e il danno erariale ad aumentare.

  • ricavi dalla quota fissa sono stati determinati in base a quanto disposto dal punto 1051 dell’emendamento sulle scommesse approvato nell’ultima finanziaria: il prelievo per la rete fisica è stabilito nella misura del 43 per cento del margine (differenza tra somme giocate e vincite corrisposte), di cui il 33% a titolo di imposta unica e il 67% al finanziamento del montepremi;
  • Il dato dei due totalizzatori è pari a –15,73%;
  • La quota fissa registra un +37,31per un minore ricavo però di  547.000;
  • Il movimento dalle scommesse a riferimento segna –28,37%;
  • Il minor ricavo giornaliero (tot ippico+tot nazionale+quota fissa+riferimento) è di € 30.173, pari a € 10.983.102 in proiezione annua;
  • Il danno erariale è di € 2.186.393 pari a – 14,27 % rispetto al 2017;

Montepremi

Il Mef nella finanziaria 2018 ha previsto per il montepremi uno stanziamento a favore dell’ippica di 74.000.000 contro i 94.000.000 del 2017.
Per il 2018 dovrebbero essere aggiunti –  sinora non è stato messo un euro -, su indicazione del Mef, 14.000.000 dal Mipaaf. Il montepremi si assesterebbe sui 8788 milioni, contro i 94 del 2017, per una diminuzione di 67 milioni di euro ( 6,57,5%) che comunque uno scherzo non è.
Attenzione però: l’azione tampone, se applicata, varrà solo per il 2018.
Per il 2019 nulla di certo, si navigherà a vista.

La legge Zaia (2/2009) prevede un finanziamento a favore dell’ippica di 150 milioni per i primi 2 anni, determinato poi dal Mef con un importo variabile da 1 a 140 milioni di euro. Nel 2017 il finanziamento è stato di 94.000.000, nel 2018 di 74.000.000, pari a una diminuzione del contributo statale del 21,28%.

Crisi istituzionale

  • Allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini, società di corse sono pagati con un ritardo di mesi;
  • prodotti nati al trotto sono passati dai 4530 del 2008 ai 1693 del 2017 (62,62%), peggiore il dato del galoppo;
  • La riduzione e lo spostamento di convegni in assenza di criteri per la rimodulazione del calendario delle corse è una pratica consueta;
  • Molti ippodromi sono in svenditaaltri chiusi come Palermo, Pescara, Grosseto e Livorno;
  • Il clientelismo tecnico – finanziario è all’ordine del giorno;
  • Più che di “classificazione”degli ippodromi, sarebbe corretto parlare di “dispensazione”;
  • Posti di lavoro in costante diminuzione;
  • Le denunce degli operatori di combine e pressioni aumentano e tutto tace.

Organismo Ippico Italiano

A gamba tesa, Vittorio Ballardini

“L’impegno di uomini che tutti i giorni studiano e comunicano è ammirevole sono contento di seguirlo per vari motivi: uno per capacità intellettive, due per convinzione, tre perché sono di famiglia di galantuomini! Forza Maurizio, Marco, Francesco, Nicola, Mario non mollate!” (Vittorio Ballardini)

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