Evviva!
Il nuovo che avanza!
La classificazione degli ippodromi pare sia stata rottamata e si continua a pagare gli ippodromi con i parametri dell’era Panzironiana.
Il tutto era stato studiato e calcolato nel 2006 che per quanto riguarda l’ippica è come riferirsi a due ere geologiche.
L’ippica del 2006 oggi non esiste e continuare a reiterare quelle sovvenzioni dopo i pareri del consiglio di stato e tutto quello che è successo dal 2006 a oggi, è una follia.
Certo un brodino caldo per gli ippodromi che riusciranno a vedere i primi euro del 2018 verso agosto, ma uno scandalo per la gestione dell’ippica.
Il non essere riusciti a fare un lavoro sufficiente in due anni è la dimostrazione lampante dell‘incapacità del settore a gestire la filiera ippica.
Una palla, l’ippica, che negli ultimi anni se la sono passata Ministri assenti o incompetenti o incoscienti tanto da dare la delega a sottosegretari che con l’ippica hanno solo cercato di piazzare conterranei nei posti remunerati.
Ora si cerca di capire se la palla a questo giro la vuole il Ministro o sarà delegata ad altri, poco conta fino a quando qualcuno dirà qualcosa sul futuro dell’ippica.
Non bisogna stupirsi se nessuno finora ha formulato un pensiero anche minimo sull’ippica: oggi la filiera vale, come scommesse lo 0,5% del fatturato, inferiore anche ai giochi senza premi in denaro (se non lo sapete, sono quelli dove si vincono i pupazzi o le palle e palline) nessuno ha parlato di rilancio dei nuovi modelli di pupazzi per incrementare il volume di gioco così nessuno parla dell’ippica.
Quando i cavalli scapperanno dal MIPAAF forse saranno salvi, sia loro che tutti gli ippici.

RedBlack

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