C’è una cosa da chiarire una volta per tutte!

La pubblica amministrazione da alcuni anni a questa parte ha una stella polare da seguire nei riguardi dei diritti del singolo cittadino che viene a sottostare alle direttive dei burocrati: LSA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA.

Per trasparenza s’intende che il singolo cittadino ha il diritto di sapere esattamente quali sono le regole, le norme, le circolari che ne limitano e indirizzano la propria vita lavorativa e non.
Tutti gli enti e i vari rami della pubblica amministrazione devono per obbligo attenersi alla trasparenza.
Siamo sicuri che anche al MIPAAF siano ben consci di questi obblighi, anche se in verità molte volte lo dimenticano.

Il fatto scandaloso, di giornata, che viene ripetutamente sbandierato sui siti è che tutti sapevano dei cambiamenti riguardo il Derby di trotto.
Questo scandalo deve finire: il Mipaaf deve parlare solo con atti ufficiali che scaturiscono dopo discussione con le parti in sedi ufficiali con convocazioni ufficiali e nei tempi ragionevoli per lo svolgimento dell’attività lavorativa delle persone coinvolte.
Il fatto che qualcuno sa prima, che gli amici lo sapevano eccetera eccetera deve finire, il problema dei ricorsi contro il regolamento del Derby con tutti i problemi connessi devono essere ricondotti alla trasparenza.
Il cambio di programma, che può essere legittimo, è stato illustrato agli stakeholder iscritti nei registri ministeriali (uno o cento che siano, rappresentativi o meno) perché questo è un obbligo di legge e il dirigente o i dirigenti che non ottemperano a questo ne devono pagare le conseguenze anche economiche.

Quando la filiera ippica capirà che i dirigenti che omettono di fare il proprio lavoro o lo fanno parzialmente possono e devono essere perseguiti né più né meno come tutti gli ippici che devono pagare fino all’ultimo euro le multe per le loro omissioni, allora forse smetteranno gli spifferi dalle segrete stanze.
Sentire che pene sul doping verranno aumentate o saranno perseguiti anche allenatori per fare il loro regolare mestiere è quanto di più vergognoso c’è: i dirigenti abbiano il coraggio di convocare tutti gli stakeholder e non solo gli amici per discutere di questo o stiano zitti con tutti.
A proposito di errori che costano soldi agli ippici, consigliamo all’allenatore e al proprietario del cavallo squalificato per qualche mese e risultato negativo di chiedere i danni per le mancate corse al brillante dirigente che dispose la squalifica in spregio a tutte le norme di procedura disciplinare in funzione in Italia.

Il benessere del cavallo è una cosa seria e utilizzarlo per erogare sanzioni preventive per ostentare un potere verso allenatori e proprietari è una cosa vile e scientificamente non sostenibile.

RedBlack

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