Finalmente qualcuno ha centrato il nocciolo del problema del futuro ippico.
Alla fine lo Stato smetterà di mettere soldi non obbligatori nel settore ippico. Ricordiamo che i soldi obbligatori per l’ippica sono quelli derivanti dalle scommesse e i soldi del PREU (che rischiano di diminuire notevolmente a causa delle limitazioni future) e il contributo del comma 4 della legge Zaia che potrà essere ridotto fino alla cifra simbolica di 1 euro.
A questo punto i soliti noti insorgeranno dicendo che tutto questo non sarà possibile perché qualche politico difenderà l’ippica.
Visti i precedenti, tranne rare eccezioni, i politici hanno usato l’ippica non beneficiata.
Quando poi i conti della finanziaria richiederanno il reperimento di fondi per interventi molto più importanti e politicamente incisivi a qualcuno questi soldi dovranno essere tolti e dubitiamo che il mantenimento dell’ippica sia visto, purtroppo, come essenziale per lo Stato.
Del resto il disimpegno dall’ippica è già cominciato da qualche tempo e i cali costanti del montepremi che si alimenta attraverso il contributo dello stato tutti gli operatori l’hanno vissuto sulla loro pelle in questi anni di cali costanti.
L’ippica se vuole avere un futuro deve contare solo sulle proprie forze e non su una speranza che può essere disattesa ogni anno.
Un sostegno per un exit strategy dai contributi statali e dovrà durare il tempo necessario per la riforma delle scommesse e della rete di vendita che non dipendono dalla filiera dal canto suo l’ippica dovrà mettere sul tavolo una riforma completa che permetta la creazione di un prodotto certificato da presentare in ippodromi classificati secondo una logica imprenditoriale.
L’ippica italiana è l’unico esempio di un’ippica gestita da un ministero attraverso distribuzione di risorse da un’amministrazione pubblica e, infatti, è l’unica ippica che da 7 anni è perennemente in crisi e non vede la luce in fondo al tunnel.
Sarà forse un caso, o siamo l’esempio evidente di come professionalità capaci (allevatori, allenatori, proprietari, fantini, guidatori) che hanno un profilo tecnico di livello internazionale siano portati all’estinzione dalla burocrazia.
RedBlack