GRAN PREMIO MARCHE Gr. 3  Mt. 1600  € 33.000

1°   1   ZANZARA FAS            A. DI NARDO              12.9
2°   2   ZIPPY FREEDOM LF M. MINOPOLI  Jr
       13.2
3°   7     ZIMA JET                  D. BATTISTINI            13.7
4°   8   ZAR EGLI ULIVI           G.P. MINNUCCI          13.9
5°   9   ZALSHAN BI               R. ANDREGHETTI       14.0
                                                                                                                                        

Zanzara Fas con Antonio Di Nardo si aggiudica da un capo all’altro il Gran Premio Marche.                                                                              La portacolori dell’avvocato Gragnaniello in partenza faceva valere il numero alla corda e nonostante gli attacchi del favorito Zigolo De Buty riusciva a vincere in maniera piuttosto netta.
Zippy Freedom subito nella scia di Zanzara manteneva il secondo posto fino in arrivo. Più indietro finivano Zima Jet e Zar Degli Ulivi davanti a Zalshan Bi. Deludenti Zaniah Bi e Zlatan, il primo  si eliminava in partenza, il secondo dopo duecento metri di corsa.

Fral

Il Mipaaft che “non fa” e disfa

Sabato 18 agosto in prima pagina sul Corriere della Sera si poteva leggere un articolo a firma di Sabino Cassese accademico italiano e giudice emerito della corte costituzionale.

Il titolo era “L’italia fa e disfa” in commento ai tragici fatti di Genova.

All’interno di questo lucido articolo erano presenti tre frasi che rappresentano benissimo anche l’approccio della politica italiana all’ippica: “ora cerchiamo di conquistare un altro primato: quello di Paese che ritorna sulle sue decisioni che va avanti e indietro.
Questo “va e vieni” di decisioni pone molti interrogativi.
In primo luogo, compito della politica, è costruire il futuro o distruggere il passato?

E’ esattamente quello che in questi anni la politica, a dir il vero, visto il livello dei personaggi, della bassa politica è stata applicata all’ippica dai responsabili del MIPAAFT.
Si è pensato a distruggere tutto il passato della filiera ippica massacrando programmazione tecnica, credibilità, trasparenza e certezze economiche promettendo riforme poi prontamente dimenticate in nome del più totale menefreghismo verso i singoli componenti del tessuto sociale ippico.
Quindi la risposta alla domanda dell’illustre cattedratico è che i politici di basso profilo succedutesi dal post Zaia ad oggi hanno compiuto la sintesi:

Hanno distrutto il passato e non hanno costruito il futuro”.

RedBlack

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