La speranza è l’ultima a morire.

Abbiamo la speranza che alla fine qualcun dei nuovi arrivati voglia approfondire il buco nero dei controlli antidoping in Italia.

Siamo di fronte ad uno spreco di denaro pubblico che non ha senso, e l’occasione ci viene data dall’ennesimo decreto che incarica funzionari supplementari per le analisi del cobalto. (all1).

Nomine aggiuntive si tramutano in costi, prelievi aggiuntivi si traducono in costi, spedizioni aggiuntive si traducono in costi, analisi inviate all’estero si traducono in costi.

La necessità di questo è ben specificata nel decreto:

  • VISTO il decreto prot. n. 97219 del 30 dicembre 2016 con il quale è stato modificato il Regolamento per il controllo delle sostanze proibite sui cavalli prevedendo tra le sostanze proibite il Cobalto;
  • CONSIDERATO che per la ricerca del cobalto è necessario effettuare prelievi aggiuntivi e quindi un maggior numero di campioni da confezionare e pertanto, è necessario coadiuvare il già nominato ispettore antidoping addetto al controllo delle sostanze proibite con altro funzionario di gara;

Partendo dal principio che il controllo dell’abuso del cobalto deve essere controllato e perseguito alcune domande sorgono spontanee:

  • Visto che il regolamento italiano sul cobalto è identico a quelli di tutti i paesi europei PERCHE’ in nessun paese è necessario effettuare prelievi aggiuntivi per le analisi?
  • Senza prelievi aggiuntivi, quindi senza costi in più, in tutti paesi analizzano il 100% dei prelievi sia di sangue sia di urina in Italia con prelievi e costi aggiuntivi si controlla meno del 5% delle corse;
  • È possibile che in 20 mesi non sia stato possibile attrezzare i controlli in Italia dopo aver sborsato quasi 5M all’anno? E’ incompetenza o colpa del destino cinico e baro che impedisce di lavorare bene?

Va tutto bene? Certo più soldi si spendono più si accontenta qualcuno e se questo va a discapito della qualità dei controlli a chi interessa?

RedBlack

All.to 1

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