GRAN PREMIO CITTA’ DI TREVISO   Gp. 3   Mt. 1609  € 33.000

1°   6   TRENDY OK                     A. GOCCIADORO        11.4
2°   5   SANTIAGO D’ETE          E. BELLEI                      11.5
3°   4   UNO ITALIA                    R. ANDREGHETTI        11.9
4°   7   TINTO                              A. FAROLFI                    12.3
5°   8   UTOPIA LUIS                  R. VECCHIONE              12.5

Al Sant’Artemio nel Città di Treviso una retta d’arrivo palpitante incorona la favorita Trendy Ok e concede l’onore delle armi a un eccellente Santiago D’Ete.
Al via è Pantera Del Pino a prendere la testa su Tina Turner e Ulena Car mentre Santiago D’Ete rinuncia alla partenza e Trendy Ok la prende il giusto come sua abitudine. Così, dopo un primo quarto molto veloce in 26.7, al passaggio avanti alle tribune avanza Trendy Ok che va sulla leader per accompagnarla fino ai quattrocento finali quando sull’avanzata prepotente di Santiago D’Ete la liquida e risponde all’attacco prolungato del figlio di Daguet Rapid. In retta d’arrivo i due se le danno di santa ragione con Santiago che all’esterno a centocinquanta metri dal traguardo sembra sopravanzare la rivale che però, dando fondo a tutta la sua classe, gli rientra per finire netta vincitrice sull’avversario che ha fatto molto ma molto più di quanto ci si attendeva da lui. Terzo a una certa distanza chiudeva Uno Italia, mentre ancora più indietro finivano nell’ordine Tinto e Utopia Luis.
Quanto alle altre tre, Ulena Car si eliminava dopo seicento metri dal via, mentre Pantera del Pino e e Tina Turner pagavano il parziale iniziale chiudendo al rallentatore lontano dalla testa.
Per Trendy Ok si tratta del secondo successo nel Città di Treviso, dopo quello dello scorso anno, solo che questa volta vincere è stato molto più difficile di quanto si pensasse.

Fral 

Un breve riepilogo sul default dell’ippica

Nei giorni scorsi abbiamo letto la ricostruzione degli “ultimi” anni della vita ippica dell’UNIRE dove vengono addossate ai concessionari tutte le colpe del default economico dell’ippica.
Che abbiano grandi colpe è fuor di dubbio ma che siano stati gli unici responsabili è molto limitativo.
Il commissario TIZIANO BAGGIO, come abbiamo già scritto, fu l’unico a denunciare il reale problema dell’ippica: bilanci fuori controllo e non reali.
Addirittura denunciò lo stato di default dell’ippica con una lettera aperta, pubblicata e reperibile, all’allora presidente del consiglio Berlusconi invitandolo a sostenere l’ippica con un intervento straordinario sia economico sia strutturale.
Il responsabile principale dell’allontanamento del coraggioso commissario ha un nome e cognome: Giancarlo Galan all’epoca ministro.
Costui sostituì Baggio con un Commissario avente con incarico la sola approvazione del bilancio (farlocco), commissario nominato a maggio e poi non autorizzato dal CSM e quindi dimissionario a ottobre con l’invidiabile primato di non aver mai messo piede all’UNIRE.
Il tutto nel silenzio totale delle categorie ippiche, i cui rappresentanti erano solidali nel continuare la spartizione delle risorse procurate da ZAIA e nell’affossare qualsiasi riforma che alterasse lo status quo del controllo pubblico dell’UNIRE con la complicità totale realizzata con un controllo inesistente da parte del MIPAAF dell’epoca.
Gli anni successivi hanno visto l’UNIRE guidata da prefetti, generali e varia umanità la cui pochezza fu sottolineata e denunciata dai servizi di report e dagli articoli di  gazzetta e repubblica il tutto però in un imbarazzante sequela di ministri dell’agricoltura (ROMANO, CATANIA, DEGIROLAMO, MARTINA) dediti a tutto quanto tranne ad occuparsi di ippica.

L’unico filo conduttore in questi anni è stato la riduzione costante delle risorse e la disintegrazione della raccolta scommesse con l’offerta di un palinsesto e di un prodotto quasi impresentabile.

E ora siamo nelle mani del Signore e ……………….speriamo che non applauda.

RedBlack

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