Quattro amici al bar la sintesi della riunione organizzata da Sandro Viani a Bologna per autoproclamarsi rappresentante delle categorie (vedi allegato).

“Alla riunione indetta da Sandro Viani, sponsorizzata dal trio Ferrero, Faticoni, Meli, i presenti erano ZERO.
Questo è l’esempio di come viene gestita la rappresentatività del nostro settore.
Nessuno li vuole e loro si autoproclamano!
Una vergogna.
Sandro Viani fu il primo a girare le spalle a Zaia, si mise d’accordo con l’Unire per prendere i soldi della 185 e non fare la Riforma.
(Enrico Tuci)

Quattro amici al bar specialisti nel processo di distruzione dell’ippica, che non rappresentano altro che se stessi come l’Organismo ha rappresentato al ministro Centinaio con tanto di documenti che fotografano lo stato attuale dell’ippica.

(Francesco Gragnaniello, Marco Folli, Mario Minopoli, Antonio Merola, Maurizio Mattii)

 Ippodromi: qualcosa si muove, azzerato il lavoro di 2 anni

Nella ricerca della quadratura del cerchio dei pagamenti delle società di corsa s’inserisce il comunicato stampa fatto circolare dall’on. l’Abbate, dove apprendiamo con soddisfazione che quanto scritto dal Pescator Cortese on. Castiglione era da buttare.
Quindi tutte le palesi assurdità più volte sottolineate passano, per restare in tema, in cavalleria.

Si legge infatti:
Viene eliminato, pertanto, l’obbligo di seguire i criteri imposti dallo scorso Esecutivo per la quantificazione delle sovvenzioni agli ippodromi italiani.”

Quindi i cercatori di consenso in giro per l’Italia che a inizio anno, sotto l’ala protettiva del sottosegretario, che avevano salutato come basilari per il futuro dell’ippica i tre punti del loro lavoro congiunto con i politici del ministero dovrebbero vedere i risultati:

  1. Classificazione: rottamata e ha causato il disastroso ritardo dei pagamenti alle società di corse;
  2. Riforma delle scommesse a quota fissa: danno erariale continuo ed entrate diminuite per tutta la filiera ippica;
  3. Regolarizzazione dei pagamenti: il ritardo è invece aumentato.

L’unione tra le componenti ippiche va cercata proponendo soluzioni per risolvere i problemi di tutta la filiera non quelli propri.
A sottolineare la catastrofe gestionale amministrativa ministeriale sono le cifre riportate nella legge di assestamento di bilancio in retta d’arrivo in parlamento.
Nei capitoli ippici ci sono i numeri crudi che smentiscono le solite promesse che tutto va bene e si sta risolvendo. (all.1)
Alla voce del capitolo 2295 relativo al montepremi si legge che i residui per l’anno 2018 ammonteranno a 55M.
Questi sono i soldi che saranno impegnati, cioè da spendere, ma non realmente inviati sui conti correnti nel corso del 2018.
Di fatto oltre il 50% delle risorse, mediamente sei mesi di premi.
Se sommiamo ai residui che rimarranno sul capitolo 2297 che è quello relativo alle società di corse, pari a 16M, arriviamo alla cifra totale  di 71M di risorse.
In un comparto in forte sofferenza in tutte le sue componenti, avere a disposizione 71M e non riuscire a distribuirli è la lampante dimostrazione della necessità di riformare l’ippica con l’uscita dal MIPAAFT.

RedBlack

All.to 1

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