Ed ecco alla fine che si è giunti alla risoluzione della quadratura del cerchio applicata in campo ippico e specificatamente nella remunerazione alle società di corse.
A dirla tutta, leggendo il decreto firmato dal ministro, l’approccio è più simile al taglio del nodo gordiano.
Scusandoci sull’accostamento del Ministro ad Alessandro Magno l’approccio è stato identico: davanti ad un problema irrisolvibile (la remunerazione con i nuovi criteri alle società di corse) non lo si risolve ma lo si elimina accantonandolo.
Quindi tutto il lavoro svolto dal 2015 al 2018 con dispendio di riunioni, raccomandazioni e invenzioni al limite del credibile, viene accantonato con un due semplici righe.
Oddio, a dirla tutta il nuovo Ministro ha esattamente ripetuto quello che il tragico Ministro precedente (Martina) aveva fatto nel 2016 e il paragone dovrebbe allarmare il neo ministro visto la nullità del predecessore in campo ippico.
Riassumendo: un doppio salto mortale all’indietro dal 2018 al 2016 che fa tornare ai cari parametri stabiliti ai tempi di Panzironi.
Che tutto cambi perché nulla cambi, per gattopardi ministeriali è il massimo del risultato.
Ora le società di corse, se oggi la corte dei conti da il via libera, firmeranno i contratti e finalmente all’alba di fine ottobre nella più ottimistica previsione avranno i primi soldi, fatto salvo arrabbiature e ricorsi dei delusi.
Il gruzzolo già stabilito dal capitolo 2297 in finanziaria sarà rimpinguato probabilmente da una parte del PREU per limare tutte le arrabbiature dei delusi della classificazione rottamata.
Vista l’incapacità totale della struttura ministeriale a risolvere i problemi causa l’applicazione in campo ippico del modello gioco del MONOPOLI: si ripassa sempre dal VIA.
RedBlack
Cantica interviene sul problema dei passaporti per i puledri
“Ho letto in questi giorni su vari social che i passaporti per i puledri che debbono lasciare gli allevamenti per iniziare il loro percorso di preparazione alle corse non sono ancora pronti.
Questi allevatori hanno sollecitato l’Anact, e la risposta ottenuta è stata “ci vuole pazienza”.
Da rammentare che all’uopo negli scorsi mesi, dopo aver fatto licenziamenti tra gli impiegati, l’Anact ha provveduto all’assunzione di un parente della dirigenza (?), con specifico incarico della redazione, catalogazione e emissione dei passaporti.
Dati i risultati viene da dire che assunzione fu più inutile per i servizi resi agli allevatori ma ovviamente importante per la dirigenza (?).
Sull’onda di questa situazione balza agli occhi la perfetta incapacità di quest’associazione di dare servizi agli allevatori. Gli scopi fondativi dell’associazione erano l’erogazione di servizi come la registrazione puledri, la tenuta del libro genealogico e l’organizzazione delle aste per la venduta dei puledri.
Su tutti questi fronti l’Anact si è dimostrata incapace di ogni azione positiva.
Ed allora non si capisce nemmeno perché il ministero debba dare all’Anact il 5% del monte premi al traguardo per servizi che non sono in grado di dare.
Meglio è destinare ciò che oggi incassa Anact per metà al monte premi al traguardo e per metà come sostegno ai prodotti nati, ed evitare che tale importante somma si disperda in costi di rappresentanza, di stipendi accessori attraverso carte di credito, ed ammennicoli vari”.(Cantica)
Vittorio Ballardini a gamba tesa
“C’è sempre un responsabile a dirigere un’azienda e se essa va male, la testa del capoccia salta. Mandate a casa il sig. Abate e la sua truppa perché non sono solo incapaci ma sono sudditi di un ex ministro che si turava il naso quando parlava di ippica!” (Vittorio Ballardini)