Oggi stop delle corse a Napoli e Roma Capannelle. Salta pure il convegno di domani a Napoli (all.to comunicato RSU) ed è a rischio l’odierno di Taranto.
Tutti hanno ragione, tutti hanno torto, (tranne i cavalli che hanno tutte le ragioni, ma non possono parlare).
Quello che sta succedendo in questi giorni è la rappresentazione esatta dei perché l’ippica italiana si sta disgregando, buttando in un buco nero storia, passione, competenza e professionalità.
Hanno ragione i dipendenti degli ippodromi che non vengono pagati e pertanto utilizzano i mezzi che la Costituzione italiana gli permette, ma hanno torto perché uno sciopero deve dare “fastidio” al datore di lavoro, qui invece i datori di lavoro (ippodromi) ringraziano e chi paga duramente sono uomini e cavalli che cercano faticosamente di mandare avanti la propria attività anche loro non pagati da molti mesi.
Hanno ragione gli Ippodromi che non vengono pagati da quasi 10 mesi e non sanno quando si risolverà perché nello stesso MIPAAF non ne hanno la minima idea. Hanno ricevuto solo parole e un documento di nessun valore dopo l’ennesima promessa non mantenuta.
Ma hanno torto perché non hanno mai preso una decisione ponendosi in primo piano ma mandando avanti ora le maestranze e ora gli operatori ippici: “armiamoci e partire“.
Hanno torto perché per lucro hanno dichiarato presenti centinaia di cavalli inesistenti o certificate come piste d’allenamento le strade di collegamento interno e via discorrendo.
Hanno torto perché per accaparrarsi un GP in più, una classificazione più favorevole hanno contrastato ogni cambiamento perché avevano “amici” al ministero.
Hanno torto perché in processione ogni giorno ognuno di loro si presentava al Ministero per la loro causa non per l’ippica.
Hanno ragione gli operatori perché pagano duramente scelte fatte da altri lavoratori, operatori messi alle corde economicamente e psicologicamente dall’incapacità ministeriale di pagare e programmare, che vedono il lavoro di una vita, e in alcuni casi il futuro dei loro figli, sfuggirgli tra le mani.
Ma hanno torto perché per molto tempo, ed anche oggi, hanno fatto finta di nulla illudendosi che tutto non sarebbe mai cambiato.
Hanno torto perché si sono fidati di rappresentanti di categorie riconosciute e rappresentative che dicevano che tutto andava bene e che questi rappresentanti erano loro a decidere nel ministero quindi nel loro interesse e che nulla sarebbe cambiato.
In tutto questo percorso esiste un filo conduttore, l’incapacità del MIPAAFT a gestire l’ippica, al posto di aumentare inutilmente un premio per un GP si utilizzino quei soldi per rimborsare chi ha avuto danni in questi giorni.
Una velenosa miscela di dirigenti ministeriali, società di corse, rappresentanti di categoria che rifiutano ogni processo di managerializzazione per rimanere attaccati alla morsa dello stato e chiedere continuamente la questua.
Incapaci di realizzare qualsiasi piano industriale che preveda un’autonomia finanziaria, hanno condotto il settore sull’orlo di un baratro ad un punto di non ritorno emarginando quella dignità che è l’unica arma per lottare tutti uniti per far vivere questo sport per un’ippica che sia veramente di tutti.
Francesco Gragnaniello, Marco Folli
All.to: comunicato delle RSU
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GRAN PREMIO PAOLO VI Gp. 3 Mt. 1600 € 33.000
1 UNO ITALIA R. ANDREGHETTI
2 SILVEN GRIF Gior. D’ALESSANDRO Jr
3 SATANASSO FI M. CHELI
4 TORNADO DEL PINO V. D’ALESSANDRO Jr
5 UA HUKA G. PISTONE
6 PANTERA DEL PINO René LEGATI
Nel gioco del togli e metti, del colloca e ricolloca ecco spuntare il Gran Premio Paolo VI, un gruppo 3 valevole come prova di qualificazione per la finale del Campionato Master 2018 fissata per il 26 dicembre. Una corsa che, considerato il numero e la qualità dei partenti, ha poco a vedere con un Gran Premio. Insomma, un altro esempio per coloro che ancora non ne avessero piena consapevolezza dell’inadeguatezza della gestione tecnica della nostra ippica.
Poco da dire sul piano dell’analisi tecnica sennonché Uno Italia, in quanto unico dei sei ad aver vinto un gran premio, il Basilio Mattii, e a essersi piazzato in corse di gruppo, deve essere considerato il favorito della corsa. E ciò anche se dovrà vedersela con il trio della Indal formato da Pantera Del Pino, che è la punta di scuderia, Ua Huka e Tornado Del Pino, che presumibilmente faranno fronte comune per fargliela pesare. Gli altri due sono il veloce Satanasso Fi, che è la rivelazione dell’estate cesenate, e il napoletano Silver Grif.
In margine ci limitiamo a registrare che oggi, ieri per chi legge, a Agnano e a Capannelle non si è corso per uno sciopero dei dipendenti i che non hanno ricevuto gli stipendi a seguito del mancato pagamento da parte del Ministero alle Società di Corse. Si è corso invece a Milano.
Vedremo cosa accadrà oggi a Taranto, Roma, Modena e Torino per il trotto e a Milano e Siracusa per il galoppo.
Fral