Mer. Ott 9th, 2024

Nei giorni scorsi un acuto commentatore ippico, il dott. Mastria, si chiedeva, giustamente quali fossero i criteri che erano alla base della distribuzione dei soldi posti come montepremi nella programmazione ordinaria.

Il dubbio posto era sulla considerazione o meno da parte del MASAF sui dati delle scommesse effettuate sulle singole corse in modo da ottimizzare eventualmente la programmazione.

Tranquillizziamo subito  tutti: nessuna considerazione è mai stata fatta dagli uffici MASAF in merito alla redditività delle corse.

Perché?

Semplicissimo l’ obbiettivo degli uffici e dei vari consulenti scelti non è ripetiamo, non è l’ aumento delle scommesse e quindi l’ incremento delle entrate ippiche ma solo controllare se la distribuzione delle risorse assegnate dalla legge finanziaria all’ ippica siano fatte con i criteri corretti della pubblica amministrazione.

La correttezza è importantissima ma evitare di perdere continuamente risorse dovrebbe essere considerato ugualmente prioritario.

Da dove si evince che gli obbiettivi degli uffici ministeriali non sia l’ aumento delle entrate?

Basta leggere gli obbiettivi scritti nella legge finanziaria che gli uffici ippici devono raggiungere per considerare raggiunto lo scopo annuale: arrivare ad un certo numero di licenze rilasciate ai professionisti e alle scuderie.

Nei bandi dei coordinatori ultimi arrivati c’è da qualche parte l’ obbiettivo di incrementare gli introiti? No.

Non tiriamo adesso fuori la necessità della riforma delle scommesse, argomento indispensabile per il futuro, oggi dobbiamo adeguarci.

Il primo obbiettivo dovrebbe essere fare corse che attirino gli scommettitori e ,come suggerito dal dott. Mastria valutare quali siano il numero di partenti ottimali o peggiore, quali gli orari migliori, quali gli ippodromi più attrattivi.

Il primo passo sarebbe la pubblicazione giornaliera, anche a distanza di un mese, dei movimenti per singole corse ma pensiamo che rimarrà un mero desiderio.

Troppe cose risalterebbero e dovrebbero portare a cambiamenti che molti non vogliono.

L’ esempio arriva da un post di critica ai guidatori che hanno aderito al “non sciopero”.

Ci si rallegra che senza i più famosi si è avuto un movimento su due ippodromi (FIRENZE E BOLOGNA ) di circa 250mila €  con un incremento di 70mila€ sul 2023.

Tralasciando che si sta comparando mele con pere  perché le giornate non sono omogenee come ippodromi aperti ecc.  facciamo il calcolo su quanto il comparto ha ricavato in questi due ippodromi.

Ad essere molto ottimisti facendo conto del 50% tra totalizzatore e quota fissa arriviamo ad un massimo di 50mila (molto ottimistico), il montepremi era di 95mila euro, quindi perdita certa oltre alle spese per sovvenzione,TV,addetti disciplina e antidoping e quota parte dei costi del MASAF pagati dall’ ippica.

È surreale che qualcuno sia lieto ed esulti di questi risultati!

REDANDBLACK

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