Si continua a parlare di interventi sulle scommesse facendo una gran confusione.
Si mettono in un solo calderone scommesse virtuali e scommesse ippiche per invocare una tassazione identica per le due tipologie.
Distinguiamo: è corretto chiedere una percentuale anche piccola sul margine delle scommesse virtuali da versare all’ ippica? CERTAMENTE
Queste entrate sarebbero un aggiunta ai soldi attualmente incassati dall’ ippica e sarebbe un equo indennizzo per la concorrenza fatta alle corse reali.
Questo si può ottenere attraverso un intervento legislativo in uno dei molti decreti fiscali che vengono discussi in parlamento.
È utile chiedere l’ abbassamento della tassa sul margine delle scommesse ippiche a quota fissa? ASSOLUTAMENTE NO!
Ipotizzando un movimento di scommesse a quota fissa di 500M attualmente queste producono per l’ ippica circa 22M.
Con l’ abbassamento della tassazione al 22% con un movimento di 1500M all’ ippica arriverebbero 27M.
Fino alla soglia di oltre 1000M l’ ippica ci perderebbe.
In quanto tempo si avrebbe un utile per l’ ippica?
Per quanto tempo ci sarebbero cali di introiti per l’ ippica?
È un approccio utile all’ ippica o agli assuntori di gioco?
Per dare un futuro all’ ippica non servono interventi parziali ritenuti miracolosi , già l’ introduzione della tassa sul margine è costata al comparto decine di milioni in meno di entrate in questi anni e questo intervento era stato “venduto” come risolutivo per le entrate ippiche.
Ci vogliamo ricascare?
REDANDBLACK